I pugili sono sportivi che si allenano a ritmi elevati spesso anche più di una volta al giorno e che devono seguire diete ferree per restare all’interno della categoria e poter disputare l’incontro.

Occorre tenere presente che il pugile subisce numerosi traumatismi durante gli incontri ma anche durante ogni allenamento e per questo bisogna saper adattare la terapia in base allo specifico momento della preparazione in cui ci si trova oltre che sulle singole esigenze di ogni atleta.

Inoltre il pugile non può permettere ad un trauma o un dolore di fermare completamente la preparazione ad un incontro e proprio in questi casi l’osteopata diventa decisivo nel consigliare quali tipi di allenamento potrà ancora svolgere e quali invece dovrà evitare, oltre che nel trattare l’atleta fino alla risoluzione del problema.

Possiamo per comodità suddividere in 3 fasi principali la preparazione del pugilato e gli obiettivi dei trattamenti osteopatici ad esse collegate:

1) prevenzione:
In questa fase l’atleta agonista o amatore è lontano dall’incontro, ci si concentra su quelli che potrebbero essere i futuri problemi derivanti dall’aumento del carico di allenamento, si valutano i punti deboli dell’atleta, le zone muscolari di sovraccarico e di compenso, le vertebre pivot, i recettori posturali, le catene miofasciali, si lavora con manipolazioni vertebrali, riequilibri fasciali, manipolazione della fascia profonda.

2) preparazione all’incontro:
I carichi di lavoro aumentano così come aumentano i microtraumatismi dati da allenamenti sul ring sempre più intensi, aumenta anche l’acidosi corporea dovuta all’aumento dell’intensità e frequenza degli allenamenti rischiando di compromettere la preparazione con un calo del rendimento, crampi muscolari, stiramenti e dolori.
Ci si impegnerà a mantenere l’atleta con meno dolori possibili e mantenere la capacità di drenaggio dei metaboliti nel pieno della sua funzionalità, si lavorerà con mobilizzazioni manuali in proiezione degli organi emuntori per migliorarne il microcircolo, trattamenti volti al riequilibrio di articolazioni e muscoli di polsi, mandibola, naso e zona cervicale che saranno inevitabilmente in sovraccarico o disfunzionali.

3) dopo incontro:
Ci si trova ad affrontare i traumi subiti sul ring, passati i primi giorni di infiammazione si consiglia sempre di effettuare trattamenti per evitare che i traumi ricevuti siano poi terreno fertile per futuri infortuni durante la prossima fase di preparazione.
Si lavora riequilibrando la struttura dell’atleta, cercando di favorire il riassorbimento di ematomi, contusioni e favorire l’abbassamento dell’infiammazione generale promuovendo una buona circolazione con le giuste tecniche e il giusto recupero.

Spero di aver fatto capire in queste poche righe la difficoltà e l’attenzione con le quali bisogna approcciarsi a questo nobile sport, innanzitutto sapendo a cosa questi atleti vanno effettivamente incontro in modo da prevenire nelle varie fasi l’insorgere di problemi che potrebbero comprometterne salute e risultati sportivi.

Dott. Ottani Luca Osteopata D.O.m.R.O.I